La vita di un contatore di calore non dovrebbe
terminare con l’esaurimento delle batterie, quando si spegne il display o
quando smette di funzionare.
La Direttiva Europea MID è stata
recepita in Italia con varie Norme, tra cui l’ultimo è Il Decreto
n°93 del 21 aprile 2017 (intitolato "Regolamento recante la disciplina
attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e
sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale e
europea").
È evidente che dopo tanti anni, anche se il contatore
è ancora attivo (display acceso e alimentazione sufficiente), non vi è la
certezza che la sua misura sia affidabile.
Il Decreto richiama la necessità di verificare i contatori (sia di calore
che di acqua) al fine di controllare che l'errore massimo di misura sia sempre
quello stabilito dalle norme tecniche e non siano quindi fuori range di
taratura (direttiva Europea MID).
Per i piccoli contatori che normalmente si trovano in condominio il costo
dell'operazione di verifica e ricalibratura è normalmente più alto di quello
legato alla sostituzione: basti pensare che sarebbe necessario smontare il
dispositivo, sostituirlo temporaneamente con uno provvisorio (quantomeno per
l'acqua), spedirlo al laboratorio, effettuare il collaudo, rispedirlo,
ritornare sul posto per togliere il muletto e riposizionarlo.
Oltre a queste indicazioni del Decreto è importante prendere in
considerazione la necessità di sostituire dopo un certo tempo i contatori: le
sonde di temperatura dopo tanti anni tendono a decadere e a non essere più
precise come quelle nuove; i misuratori di portata invece potrebbero essere
incrostati o intaccati da detriti e quindi essere danneggiati. Come tutte le
cose anche i contatori hanno una vita utile specialmente se negli anni
non è mai stata fatta una manutenzione dedicata (come, ad esempio, smontaggio
uno per uno dei contatori e pulizia).
Come termine di paragone si pensi alle manutenzioni che avrebbero dovuto
pagare i condòmini se invece di un impianto centralizzato contabilizzato
avessero installato il termoautonomo: ogni caldaietta ha bisogno di verifiche
periodiche e per il contatore perché non dovrebbe essere la stessa cosa?
Ecco lo stralcio dell'ALLEGATO IV (art. 4, comma 3) Periodicità delle verificazioni:
1. Periodicità della verificazione degli strumenti di misura in servizio
I classici contalitri di acqua calda e fredda sono meccanici per cui si
avrebbe un tempo massimo di uso pari a 10 anni.
I classici contatori di calore di appartamento sono meccanici con flusso
sotto i 3 mc/h per cui si avrebbe un tempo di 6 anni.
Oltre tali scadenze, se il contatore non viene verificato da un laboratorio
accreditato, la lettura è contestabile e quindi può invalidare il bilancio
condominiale!
Il Decreto "italiano" è del 2017, ma è emanato in recepimento di
una Direttiva Europea ben più vecchia e pertanto i maggiori fornitori sul
mercato hanno già da molti anni previsto questi tempi di vita utile, infatti,
realizzano solo contatori a batteria (l'alimentazione elettrica è un'opzione
che ha poco senso in questo settore) e la durata della batteria è calibrata per
arrivare "almeno" alle periodicità citate in tabella.
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