Passa ai contenuti principali

Sistemi aperti e chiusi nella contabilizzazione del calore condominiale

 

I sistemi di gestione della contabilizzazione del calore e dell’acqua si possono dividere in due macro-categorie: aperti o chiusi.

Il concetto alla base di questa classificazione è legato alla possibilità di leggere, operare e manutenere i dispositivi in maniera libera (aperta) o vincolata (chiusa).

I sistemi chiusi sono caratterizzati da protocolli di comunicazione proprietari ovvero noti solo al produttore (e ai suoi operatori). Riferendosi al mondo delle trasmissioni in radiofrequenza (come, ad esempio, nel caso delle letture dei ripartitori di calore) ciò significa in primis che la lettura può essere eseguita solo dal produttore. Da un lato ciò garantisce la certezza del servizio ed un determinato livello di specializzazione però vincola il Condominio ad un unico prestatore del servizio. Si possono interporre diversi interlocutori (ad esempio: manutentori, gestori dell’impianto termico), ma la lettura, il trattamento dei dati, la loro elaborazione e la relativa assistenza fa capo sempre alla medesima società di servizi che di solito coincide con lo stesso produttore. Ciò implica che, se il Condominio, come cliente finale, per qualsivoglia motivo, volesse cambiare la società di gestione del servizio non sarebbe di fatto in grado di farlo.

D'altra parte, un sistema aperto si riferisce all'utilizzo di un protocollo di trasmissione radio standard e aperto, che consente l'interoperabilità tra i contatori di calore di diversi produttori e i sistemi di gestione dei dati. Ad esempio, il protocollo Wireless M-Bus (Meter-Bus) è un protocollo aperto comunemente utilizzato per la lettura dei contatori di calore. Con un sistema aperto, i condomini o i gestori dell'edificio hanno la flessibilità di poter integrare componenti da diversi fornitori e possono condividere facilmente i dati raccolti in un sistema di gestione centralizzato.

Inoltre, la manutenzione e soprattutto eventuali verifiche possono essere eseguite da tecnici diversi (ovviamente formati e abilitati) senza vincoli legati al produttore che nei sistemi chiusi spesso rimane l’unico interlocutore tecnico limitando la possibilità di valutazioni in contradditorio.

In fase di valutazione di diversi preventivi, le domande da porre per scoprire se dietro un’offerta si cela un sistema chiuso sono le seguenti:

-          Una volta acquistati i contatori è possibile che il Condominio possa avere un software da installare su un proprio pc o tablet per effettuare autonomamente (anche incaricando un proprio tecnico terzo di fiducia) le letture?

Un produttore di sistema chiuso risponderà che è possibile avere le letture tramite un portale, ma è pressoché impossibile che fornisca un software con cui il Condominio (o il suo incaricato) possa ad esempio collegarsi con PC e cavo alle centraline di raccolta dati.

-          Per la diagnostica e la manutenzione è possibile avere l’apposito software e le interfacce di comunicazione tra PC del Condominio (o del manutentore di fiducia) e misuratori?

Questo è il tipico caso di riprogrammazione e reset necessario quando si sostituisce un radiatore e si deve riposizionare un ripartitore di calore. Un produttore di sistema chiuso risponderà che tali manutenzioni possono essere svolte solo da suoi incaricati e non da personale (ancorché preparato ed esperto sulla contabilizzazione del calore) scelto arbitrariamente dal Condominio per tutelare i propri interessi.

-          I ripartitori devono sempre essere abbinati al coefficiente di potenza (kq) in funzione di parametri quali la forma, materiale, dimensione dei radiatori: è possibile avere le formule complete di calcolo utilizzate per ottenere i coefficienti?

È importante che vi sia massima trasparenza e che un utente possa verificare misure, calcoli, scelte ecc dei parametri caratteristici di un contatore. È rarissimo che un produttore di sistemi chiusi esponga tutti i calcoli che hanno portato alla determinazione dei coefficienti: dirà che ha seguito Norme tecniche come la Uni En 834, ma se l’utente (o un suo perito incaricato) volesse andare più a fondo?

-          I ripartitori devono sempre essere abbinati al coefficiente di contatto (kc) in funzione di parametri quali la forma ed il materiale: è possibile avere le tabelle complete di scelta dei coeff. Kc per confutare se la scelta è stata quella più corretta?

I produttori di sistemi aperti mettono addirittura online queste tabelle (i fabbricanti più precisi arrivano a presentare anche più di 1000 tipologie di radiatori diversi), al contrario per i sistemi chiusi ottenere questi tipi di manuali completi (non solo un paio di coefficienti) è pressoché impossibile.

 

Per la nostra forma mentis e per l’esperienza consigliamo vivamente i sistemi aperti per tutti i vantaggi precedentemente descritti pertanto suggeriamo di valutare sempre di acquistare prodotti aperti, meglio se compatibili con gli standard internazionali maggiormente diffusi:

-          M-bus                                  https://m-bus.com/

-          Wireless M-bus                (A radio variant of M-Bus) https://m-bus.com/

-          OMS                                     https://oms-group.org/en/








Commenti

Post popolari in questo blog

Perché e quando sostituire un contatore di calore: il Decreto 21 aprile 2017, n°93

  La vita di un contatore di calore non dovrebbe terminare con l’esaurimento delle batterie, quando si spegne il display o quando smette di funzionare. La Direttiva Europea MID è stata recepita in Italia con varie Norme, tra cui l’ultimo è Il Decreto n°93 del 21 aprile 2017 (intitolato "Regolamento recante la disciplina attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale e europea").   È evidente che dopo tanti anni, anche se il contatore è ancora attivo (display acceso e alimentazione sufficiente), non vi è la certezza che la sua misura sia affidabile. Il Decreto richiama la necessità di verificare i contatori (sia di calore che di acqua) al fine di controllare che l'errore massimo di misura sia sempre quello stabilito dalle norme tecniche e non siano quindi fuori range di taratura (direttiva Europea MID). Per i piccoli contatori che normalmente si trovano

Quale criterio di ripartizione scegliere?

Il recente Decreto Legislativo n°73 del 14 luglio 2020 ha portato ulteriori modifiche (e confusione?!) nel panorama dei riparti spese per gli Amministratori di condominio nel settore della contabilizzazione del calore.  Riepilogando le principali attività legislative in materia sono state introdotte nell'ordine da: Decreto Legislativo n°102 del 4 luglio 2014 Decreto Legislativo n°141 del 18 luglio 2016 Decreto Legislativo n°73 del 14 luglio 2020 che dapprima richiamavano e ora non citano più la ormai arcinota Norma Uni 10200 . Quest'ultima ha subito diverse evoluzioni negli anni e spesso i progetti non sono stati aggiornati all'ultima revisione: Uni 10200 : 2005 Uni 10200 : 2013 Uni 10200 : 2015 Uni 10200 : 2018 Qual è il criterio di ripartizione  corretto per suddividere le spese del riscaldamento centralizzato ? Alla luce dell'ultimo Decreto di luglio 2020 c'è stata una sorta di "libera tutti", ma è importante ricordare che una norma tecnica ci mette al

Ripartitori di calore per termoconvettori e radiatori fuori standard

  Termoconvettori Si tratta di caloriferi costituiti da una batteria alettata al cui interno passano delle tubazioni che cedono il calore all'ambiente. Di solito sono all'interno di involucri in lamiera che con un effetto "camino" a convezione naturale veicolano l'aria calda verso l'alto. Ne esistono molte varianti, ecco alcune fotografie che li caratterizzano: E' possibile installare i ripartitori di calore con sonda remota. Ogni produttore fornisce delle specifiche per la posizione e per il kit di ancoraggio. Il contatore con sonda remota viene quindi fissato a muro: - la sonda principale rileva la temperatura della batteria alettata (sonda a filo) - la sonda secondaria rileva la temperatura della zona antistante al convettore Attenzione: non confondere i termo-convettori appena descritti con i Ventil-convettori (anche detti fan-coil). Quest'ultimi sono anch'essi provvisti di una batteria alettata, ma inoltre sono dotati di ventilatori per la con